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È una malattia cronica caratterizzata da un aumento della pressione all’interno dell’occhio e da una conseguente alterazione del campo visivo che può portare, nei casi più gravi, alla cecità. 

Cause
All’interno dell’occhio esiste un liquido (umore acqueo) che viene continuamente prodotto (da una sorta di rubinetto) ed eliminato (attraverso una specie di scarico, il sistema trabecolare). La sua pressione, che si considera normale intorno ai 16 mm Hg., contribuisce a mantenere la forma sferica del bulbo. Quando il deflusso dell’umor acqueo è ostacolato da processi patologici (entra più liquido di quanto ne esca) la pressione dentro l’occhio aumenta. La struttura che maggiormente risente della compressione che ne consegue è il nervo ottico, sia nella sua “testa” (papilla ottica) che nelle fibre. Nel tempo il nervo ottico, come un cavo di corrente danneggiato, non è più in grado di trasmettere al cervello le immagini nella loro interezza.

Tipi di glaucoma

Glaucoma acuto ad angolo chiuso: non molto frequente, è causato dall’otturazione improvvisa dello “scarico” dell’umore acqueo a seguito dello scivolamento in avanti dell’iride, con sintomi acuti e facilmente individuabili

Glaucoma cronico ad angolo aperto: è la forma più diffusa e più subdola, in quanto i sintomi compaiono quasi sempre quando i deficit visivi sono oramai irreversibili

Glaucoma congenito
I principali fattori di rischio sono l’età avanzata, i traumi oculari, il diabete, i precedenti in famiglia, le lunghe terapie con cortisone, la miopia elevata.

Come si manifesta
Nella maggioranza dei casi il glaucoma colpisce entrambi gli occhi, insorge prevalentemente dopo i 40 anni e in rari casi è presente fin dalla nascita. Il glaucoma acuto si manifesta con visione di aloni colorati, forte dolore, arrossamento, e spesso con mal di testa, nausea e vomito.
Il glaucoma cronico, come accennato, non dà quasi mai sintomi per lunghi periodi. Quando la degenerazione del nervo ottico è in fase avanzata, compaiono scotomi (zone cieche), riduzione del campo visivo fino alla cosiddetta visione a cannocchiale, oltre a pesantezza oculare e visione di aloni colorati.

Prevenzione e terapia
Terapia farmacologica: uso costante di colliri che diminuiscono la pressione intraoculare.

Terapia chirurgica: si ricorre alla chirurgia laser quando fallisce la terapia farmacologia. Le diverse tecniche di intervento mirano a facilitare il deflusso dell’umor acqueo in eccesso o a ridurne la produzione.

Data l’importanza della diagnosi precoce, è fondamentale il monitoraggio della pressione intraoculare dopo i 40 anni, o anche prima qualora sussistano fattori di rischio. La misura della pressione è un esame rapido ed indolore eseguito con uno strumento chiamato tonometro.

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